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Genova -
accomunato alla superficialità e all’arrogante incompetenza del
pool di Monti al governo, Corrado Passera compie un balzo di qualità,
fregiandosi del poco onorevole primato di ministro ingannevole e
mendace. Costretto dal furore dell’industria nautica schiacciata da
scellerate misure punitive, lo scorso ottobre Passera-Pinocchio
piomba al Salone di Genova con il suo vice Mario Ciaccia per
rassicurare le imprese sconvolte da una crisi senza precedenti: 20
mila posti di lavoro a rischio, polverizzato il mercato interno a
causa di vincoli burocratici e persecuzione fiscale, domanda degli
ormeggi stanziali e in transito calata al 25% rispetto al 2011,
flessione nella vendita dei carburanti (-40%) e nella domanda di
servizi, barche straniere in fuga dall’Italia. In particolare, il
ministro giura di risolvere i problemi devastanti legati
all’imposizione di una tassa per lo stazionamento nei porticcioli
delle imbarcazioni sia italiane che estere, il cui solo annuncio ha
provocato un danno di almeno un miliardo di euro tra cantieri e
indotto turistico e portuale. Passera placa l’angosciata platea: il
quinto settore italiano all’export non sarà più penalizzato dalla
cattiva politica né dalle negative interpretazioni delle normativa
da parte dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.
Infatti: non
ci sono riferimenti alla nautica nel “decreto crescita”, non c’è
traccia degli impegni presi, non una sola parola sull’industria, il
turismo e l’indotto. Respinta anche la richiesta di istituire un
Registro nazionale delle imbarcazioni e navi da diporto, chiesto
dalle imprese per dare chiarezza al mercato. In alto mare patente
nautica, riforma del regolamento di attuazione del codice, revisione
delle procedure del Port State Control, concessioni demaniali.
Per
Passera-Pinocchio, dunque, l’andare per mare resta un privilegio da
evasori fiscali e le ragioni dell’impresa, del lavoro, dello
sviluppo e del made in Italy sono trascurabili optional.
Ma non è
più difficile spiegare le ragioni di questo inquietante ripiegamento
populista nel segno della decrescita più bieca: l’ignoranza degli
argomenti trattati e la scarsa sensibilità politica e sociale per la
missione avuta in sorte, trasformano Passera e i suoi collaboratori
in esattori. Non esistono né futuro, né produzione, né scelte di
sviluppo in questa perversa visione dell’economia. La
disgregazione, naturalmente, è generalizzata. Colpisce la nautica
mentre “rapina” gli aumenti contrattuali regolarmente conquistati
dal dipendenti delle Autorità portuali, regala 100 milioni a Venezia
mentre strangola le grandi piattaforme portuali nazionali, chiude gli
occhi sulla svendita all’asta del patrimonio artistico della
Finmare mentre nega un minimo di autonomia finanziaria ai grandi
porti. E’ il trionfo della burocrazia e della mediocrità, delle
consorterie al potere che impediscono il varo di una vera riforma
della portualità, dell’assenza di ogni certezza del diritto, degli
strateghi di cavilli amministrativi, delle vessazioni nei confronti
dell’industria marittima e dei porti. Tutto questo accade tra i
silenzi e le complicità di chi dovrebbe incalzare e denunciare il
governo, a cominciare dai parlamentari liguri. E’ una politica
senza futuro, indegna di uno Stato marinaro.
FATELA
GIRARE!!!!
AIUTERETE LA
NAUTICA!!!
http://www.royalyb.it/index.php
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